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La Costituzione europea

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Il 18 giugno 2004, nel corso del vertice di Bruxelles, i 25 Capi di Stato e di Governo della UE hanno approvato la Costituzione europea. Gli incontri del 12 e 13 dicembre scorso, hanno messo in evidenza le difficoltà dell’Europa nel raggiungere un accordo sulla sua Costituzione ed hanno avuto come risultato finale, a parte gli indubbi successi ottenuti, lo slittamento dell’approvazione del progetto di Costituzione, portato a termine dalla Convenzione europea presieduta da Giscard d’Estaign e consegnato alla Presidenza italiana dell’Unione europea. Oggi nonostante le difficoltà è indubbio che si è arrivati ad una svolta storica. L’importanza della Carta europea sta nel fatto che l’Europa affronta il passo decisivo verso l’unione politica: l’unione dei cittadini e l’unione degli Stati membri.



Il processo d’integrazione europea. Trattati istitutivi e modificativi.

La Costituzione europea rappresenta il sigillo ad un processo iniziato più di mezzo secolo fa con la firma a Parigi, il 18 aprile 1951, del Trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). L’importanza di questo Trattato va ricercata nella volontà degli Stati di ritrovare un punto d’incontro dopo lo scatenarsi dell’odio culminato nella Seconda guerra mondiale, ma anche nella volontà (e necessità) di risollevare la sorte dei singoli Paesi e tentare di avviare un vero sviluppo nazionale guardando anche alla cooperazione con gli altri Stati, abbandonando le vecchie politiche isolazioniste.

Le tappe fondamentali di questo processo si susseguono negli anni:

25 marzo 1957: vengono firmati i cosiddetti Trattati di Roma, il Trattato istitutivo della Comunità economica europea (CEE) ed il Trattato istitutivo della Comunità europea dell’energia atomica (Euratom o CEEA), entrati in vigore il 1 gennaio 1958. Questi due trattati costituiscono un passo in avanti rispetto al precedente Trattato CECA, in quanto mentre quest’ultimo prevedeva un’area di libero scambio con riguardo ai soli settori del carbone e dell’acciaio, i Trattati di Roma avevano l’intenzione di creare un’unione doganale. Si prevedeva anche l’adozione di una tariffa doganale comune nei confronti dei Paesi non aderenti, obiettivo raggiunto nel 1968;
17 e 28 febbraio 1986: viene firmato all’Aia l’Atto unico europeo, entrato in vigore il 1 luglio 1987. Il suo scopo era quello di realizzare entro il 31 dicembre 1992 il mercato unico al cui interno fosse assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali;
7 febbraio 1992: viene firmato a Maastricht il Trattato sull’Unione Europea, entrato in vigore il 1 novembre 1993. Con quest’ultimo Trattato si è passati a quella fase, nell’ambito del processo d’integrazione europea che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto portare ad una vera e propria federazione tra gli Stati d’Europa. La struttura creata dal Trattato di Maastricht è composta da tre pilastri: la dimensione comunitaria, la politica estera e di sicurezza comune (la PESC) e la cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni. Il Trattato, inoltre, ha modificato in alcune parti i Trattati CECA ed i Trattati di Roma, oltre ad aver cambiato la denominazione della Comunità economica europea in Comunità europea (CE), con l’intenzione di evidenziare la volontà di un’Europa unita non solo da relazioni economiche. Altre importanti novità sono la previsione dell’unione economica e monetaria (culminata con l’adozione dell’euro) e quella della cittadinanza europea;
2 ottobre 1997: viene firmato il Trattato di Amsterdam, entrato in vigore il 1 maggio 1999. Anche in questo caso si è provveduto a modificare norme contenute in alcuni precedenti trattati. In particolare, sono state introdotte modifiche ai Trattati sulle Comunità Europee ed al Trattato di Maastricht. In quest’ultimo, le modifiche riguardano i tre pilastri;
26 febbraio 2001: viene firmato il Trattato di Nizza, entrato in vigore il 1 febbraio 2003. Il Trattato modifica alcune regole di funzionamento dell’Unione in vista dell’imminente allargamento. Tra le più rilevanti novità si segnalano l’introduzione del voto a maggioranza qualificata al posto del voto all’unanimità per l’adozione di numerose decisioni di spettanza del Consiglio dell’Unione Europea. Il voto a maggioranza diventa, così, la regola.


Le tappe della Costituzione europea.

L’avvio del percorso che ha portato alla stesura della Costituzione europea è segnato da due dichiarazioni: la prima nell’ambito del Consiglio europeo di Nizza, allegata al Trattato di Nizza, la dichiarazione n. 23 che riguarda il futuro dell’Europa. In particolare, si auspica l’apertura di un dibattito ampio ed approfondito sul futuro sviluppo dell’Unione Europea, ponendo sul tappeto varie questioni. Successivamente, in seno al Consiglio europeo di Laeken, svoltosi il 14 ed il 15 dicembre 2001, è stata adottata la Dichiarazione di Laeken nella quale vengono poste alcune questioni:

1. una migliore ripartizione e definizione delle competenze dell’Unione europea;

2. la semplificazione degli strumenti dell’Unione;

3. più democrazia, trasparenza ed efficienza nell’Unione europea;

4. crescita della legittimità democratica e la trasparenza delle attuali istituzioni;

5. la via verso una costituzione per i cittadini europei.

Il dibattito su queste problematiche punta al tentativo di rendere l’Unione più democratica, trasparente ed efficiente, avvicinare i cittadini al progetto europeo ed alle istituzioni europee, strutturare la vita politica europea nell’ottica del futuro allargamento e di trasformare l’Unione in un punto stabile e di riferimento.

Il Consiglio europeo, a questo scopo, ha convocato la Convenzione sul futuro dell’Europa, un’Assemblea costituente composta da 105 membri presieduta da Giscard d’Estaign, all’interno della quale potessero essere esaminate le varie questioni poste.

Le tappe più significative sono:

1. 28 febbraio 2002: la Convenzione si è riunita per la prima volta;

2. 28 ottobre 2002: Giscard d’Estaign presenta ai membri della Convenzione il primo schema della futura Costituzione europea;

3. 6 febbraio 2003: Giscard d’Estaign presenta i primi 16 articoli del progetto di Costituzione europea;

4. 20 giugno 2003: al Consiglio europeo di Salonicco il presidente della Convenzione presenta le parti I e II del progetto di Costituzione. Le parti III e IV vengono presentate in testi provvisori;

5. 10 luglio 2003: viene approvato il testo definitivo della bozza di Costituzione;

6. 18 luglio 2003: durante la cerimonia ufficiale avvenuta a Roma il presidente della Convenzione europea consegna nelle mani del Presidente di turno del Consiglio europeo, Silvio Berlusconi, il progetto di trattato che istituisce la Costituzione dell’Europa

7. 4 ottobre 2003: a Roma si è svolta l’apertura ufficiale della Conferenza intergovernativa, comprensiva dei capi di Stato e di governo dei 10 Paesi che entreranno nell’Unione nel 2004. La CIG (Conferenza Intergovernativa) è chiamata ad approvare il progetto di Costituzione;

8. 12-13 dicembre 2003: i capi di Stato e di governo non riescono a trovare un’intesa sul problema delle modalità del voto (nel vertice di Bruxelles Spagna e Polonia avevano chiesto il ritorno del voto ponderato deciso a Nizza). L’approvazione della Costituzione viene rimandata al 2004.

9. 17-18 giugno 2004: dopo il conseguimento di un accordo di massima sul testo della Costituzione fra i Ministri degli Esteri dei 25 paesi, i Capi di Stato e di Governo sciolgono gli ultimi nodi, riguardanti soprattutto il sistema di voto, con un testo definito da più parti di compromesso.

Il progetto di Trattato si compone di varie parti: una prefazione, un preambolo contenente una citazione di Tucidite, e quattro parti:

Architettura costituzionale;
Carta dei diritti fondamentali;
Le politiche e il funzionamento dell’Unione;
Disposizioni generali e finali.
Assume un particolare significato l’integrazione nella Costituzione della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Viene stabilita una netta divisione dei poteri tra Unione e Stati membri, e vengono ampliati i poteri dell’Unione. Infine, tra gli aspetti più rilevanti, le istituzioni europee acquistano maggior trasparenza, democraticità ed efficienza. Più in particolare:

il Parlamento europeo diventa il principale legislatore dell’Unione;
il Consiglio è dotato di maggiore organizzazione interna ed il suo Presidente potrà programmare e pianificare il suo lavoro;
la Commissione è il principale organo esecutivo e depositaria dell’interesse comune europeo.
Il testo definitivo approvato dai 25, per poter entrare in vigore, deve essere ratificato da tutti gli Stati europei. In alcuni paesi la ratifica, ad opera dei parlamenti nazionali, sarà il solo passaggio obbligato, in altri, probabilmente sarà accompagnato da referendum popolari. Il testo della Costituzione contiene 450 articoli divisi in quattro parti: la prima riguardante gli obiettivi e i valori dell’Unione, la seconda la Carta dei diritti fondamentali, la terza il funzionamento delle politiche comunitarie e la quarta le disposizioni generali e finali.

Dott.ssa Alessia Mazzoni
(Progetto Infoleges.it)












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