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Schirò Dalila Mara
LA "VIS GRATA PUELLAE" AI TEMPI DEL "CODICE ROSSO": LA SOPRAVVENIENZA DI ARCAICHE LETTURE NONOSTANTE LE NUOVE LEGGI
(Nota a sentenza Corte suprema di Cassazione penale sezione III 2 aprile 2024, n. 13222)
in Il Foro italiano, 2024, fasc. 9  pag. 502 - 504
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

In tema di: Violenza sessuale. Fatti di causa e vicenda processuale. Contraddittorietà e illogicità della sentenza assolutoria. Richiamo all’anacronistica idea della “vis grata puella”. Obbligo del giudice d’appello, in caso di riforma della pronuncia di condanna, di delineare le linee portanti del proprio ragionamento probatorio alternativo e a confutare i passaggi più significativi della motivazione della sentenza in precedenza intervenuta. Riflessioni sull’opportunità di una riscrittura della norma incriminatrice della violenza sessuale.

Fonti

  • Codice penale art. 609-bis
  • legge 19 luglio 2019, n. 69 (Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere)
  • legge 24 novembre 2023, n. 168 (Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica)
  • legge 8 settembre 2023, n. 122 (Modifiche al decreto legislativo 20 febbraio 2006, n. 106, concernenti i poteri del procuratore della Repubblica nei casi di violazione dell'articolo 362, comma 1-ter, del codice di procedura penale, in materia di assunzione di informazioni dalle vittime di violenza domestica e di genere)
  • sent. Cass. pen. sez. un. 20 settembre 2005 n. 33748

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