Gastaldo Andreina
SULLA RESPONSABILITÀ DEL CESSIONARIO DI AZIENDA
(Nota a Comm. Trib. Reg. Firenze sez. IX 21 maggio 1997 n. 56)
in Diritto e pratica tributaria, 1999, fasc. 6  pag. 1567 - 1575
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

La sentenza in rassegna affronta il problema, finora poco esaminato in ambito tributario, dell'applicabilità dell'art. 66 d.p.r. 602/1973 nel caso di acquisto di azienda in sede di ripartizione dell'attivo fallimentare. La Commissione regionale toscana ha stabilito che la vendita di un'azienda operata in sede fallimentare, indipendentemente dalle modalità seguite, è da considerarsi vendita forzata (originaria) e non volontaria (derivativa) ed è quindi applicabile il principio di cui all'art. 586 c.p.c. per cui le vendite forzate comportano il trasferimento del bene libero da qualsiasi vincolo. La nota esamina la normativa sulla materia e ricostruisce il pensiero dell'amministrazione finanziaria, valutandone le conseguenze che ne derivano; approfondisce, in particolare, gli aspetti relativi alla responsabilità del cessionario d'azienda ai fini sia delle imposte dirette che delle imposte indirette. In conclusione, si rileva come la posizione dell'acquirente dell'azienda sia mutata con l'entrata in vigore del d.lg. 472/1997.

• azienda; trasferimento dell'azienda
• vendita e assegnazione; vendita forzata

Fonti

• Codice civile art. 2560
• Codice civile art. 2759
• Codice di procedura civile art. 586
• d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 633 art. 2, comma 3
• decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602 (Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito) art. 66
• decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472 (Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie, a norma dell'articolo 3, comma 133, della legge 23 dicembre 1996, n. 662) art. 14, comma 1
• l. 7 gennaio 1929, n. 4 art. 19
• Legge fallimentare art. 105

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