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Ambrosetti Enrico Mario
LA RECIDIVA
in Studium iuris, 1999, fasc. 3  pag. 314 - 324
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

L'A. sottolinea come l'attuale disciplina della recidiva sia distante da quella prospettata originariamente nel codice Rocco, divergenza, questa, che ha riacceso il dibattito dottrinale e giurisprudenziale in materia. La questione nasce, soprattutto, intorno a due aspetti dell'istituto: il fondamento dello stesso e l'identificazione della recidiva quale circostanza, aggravante, del reato. Relativamente a quest'ultimo argomento l'A. evidenzia come sia stata al centro di numerose discussioni la questione dell'applicabilità del criterio di imputazione soggettiva, previsto dall'art. 59, comma secondo, c.p., alla recidiva. L'A. riporta, poi, il dibattito sorto in merito alla riconducibilità della recidiva tra quelle aggravanti che, in forza di quanto disposto dall'art. 640 c.p., ult. comma, comportano un mutamento nel regime di perseguibilità del reato di truffa. Affronta anche il problema relativo all'individuazione di quei criteri su cui il giudizio di discrezionalità debba regolarsi e a tal riguardo riporta il dibattito sorto in merito all'oggetto della facoltatività ex art. 99 c.p.: solo l'aumento di pena o anche gli altri effetti "minori" connessi a detto status. In ultimo l'A. studia le diverse interpretazioni circa il significato della locuzione "reati della stessa indole", riferita alla recidiva specifica ed il rapporto tra recidiva e reato continuato.

Fonti

  • Codice penale art. 59
  • Codice penale art. 640
  • Codice penale art. 99
  • l. 7 febbraio 1990, n. 19

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