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Zambrano Virginia
ORDINE PUBBLICO E MATRIMONIO CONTRATTO ALL'ESTERO SECONDO IL RITO MUSSULMANO
(Nota a Cass. civ. sez. I 2 marzo 1999 n. 1739)
in Famiglia e diritto, 1999, fasc. 4  pag. 329 - 335
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

La Cassazione, con la pronuncia in epigrafe, ha affermato che il matrimonio contratto all'estero secondo il rito musulmano, nel rispetto delle forme previste dalla lex loci e purché sussistano i requisiti di stato e capacità delle persone stabiliti dal nostro ordinamento, è valido ed efficace. Lo status di coniuge acquista rilievo, dal punto di vista interpretativo, quale valutazione della situazione da accertare senza che, per questo, debbano intendersi superati i limiti derivanti dall'ordine pubblico e dal buon costume ci cui all'abrogato art. 31 disp. prel. c.c.. Richiamata la vicenda all'origine della pronuncia, l'A. prende occasione per svolgere alcune considerazioni sul concetto di status, anche in rapporto alla tutela della persona, e sul concetto di ordine pubblico in relazione al matrimonio islamico.

Fonti

  • Codice civile art. 115
  • Codice di procedura civile art. 70
  • Codice di procedura civile art. 9
  • Costituzione art. 8
  • Disposizioni sulla legge in generale (preleggi) art. 17
  • Disposizioni sulla legge in generale (preleggi) art. 26

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