Valente Massimiliano
PIO IX, IL SACRO COLLEGIO E IL CORPO DIPLOMATICO DI FRONTE ALLA QUESTIONE DELLA PARTENZA DA ROMA DOPO LA CADUTA DEL POTERE TEMPORALE
in Il Diritto ecclesiastico, 1999, fasc. 3 pag. 784 - 833
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)
A seguito degli eventi che portarono, il 20 settembre 1870, alla fine del potere temporale, molti, anche nella Curia romana, ritenevano necessario l'abbandono del Vaticano e la fuga in un altro Paese. Il presente studio ha come oggetto principale la comprensione di quale fosse il reale atteggiamento dei principali collaboratori di Pio IX nel Sacro Collegio, di fronte a questa possibilità; se ed in quale maniera si formarono i "partiti" tendenti alla partenza o alla permanenza e quale ne fosse l'entità, in considerazione delle dinamiche che caratterizzarono il governo della Chiesa nel pontificato di Pio IX. Nella parte conclusiva l'attenzione è rivolta agli aspetti internazionali della vicenda. Una tale decisione, infatti, se presa, avrebbe inevitabilmente coinvolto le Potenze europee nella individuazione di una nuova sede adatta alla funzione e alla missione del capo della Chiesa cattolica, di non facile soluzione. In questo senso l' A. verifica come il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede valutò l'ipotesi della fuga e quale fu la reazione dei rappresentanti dei principali Paesi europei riguardo a questa possibilità.
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