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Cerasi Francesco
"DICATIO AD PATRIAM" E ACCESSIONE INVERTITA: PRESUPPOSTI E DIFFERENZE
(Nota a Cass. civ. sez. I 1 dicembre 1998 n. 12181)
in Notariato, 1999, fasc. 4  pag. 330 - 334
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

La sentenza in rassegna ribadisce l'orientamento giurisprudenziale costante che vede nella non trasformabilità dello stato del bene da asservire all'uso pubblico uno degli elementi che caratterizzano la c.d. dicatio ad patriam, distinguendola, tra l'altro, dalla c.d. accessione invertita. L'A. prende occasione dalla pronuncia per individuare, nell'ambito del concetto di asservimento pubblico, le linee di confine tra servitù pubblica ed uso pubblico e per analizzare i contenuti dell'istituto della "dicatio ad patriam". Punti specifici oggetto della trattazione sono: asservimento pubblico e diritti reali in favore della p.a., inquadramento sistematico; la "dicatio ad patriam" quale modo di costituzione dell'uso pubblico; brevi cenni in materia di trascrizione; "dicatio ad patriam" e occupazione acquisitiva della p.a..

Fonti

  • Codice civile art. 825

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