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Pasquini Gabriele
LA DISCREZIONALITÀ IN TEMA DI OFFERTE ANOMALE
(Nota a Cons. Stato sez. V 20 marzo 2007, n. 1343; CGCE sez. IV 15 maggio 2008 (cause riunite C-147/06 e C-148/06))
in Giornale di diritto amministrativo, 2008, fasc. 11  pag. 1106 - 1110
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

Il tema delle offerte c.d. anomale riveste, da sempre, un ruolo di fondamentale importanza come dimostrano i numerosi interventi del legislatore nazionale, anche e soprattutto sotto la spinta di quello comunitario. Le due sentenze in commento, tra loro distanti nel tempo, affrontano, su piani differenti, la questione della discrezionalità di cui possono disporre le amministrazioni aggiudicatici in materia di valutazione dell'anomalia di un'offerta e dei conseguenti limiti con cui le stesse devono confrontarsi per garantire effettività al principio del buon andamento dell'azione amministrativa in tema di procurement. Sul tema, il nuovo intervento correttivo del Codice dei contratti pubblici intende, tra l'altro, fornire una risposta compatibile con il quadro interpretativo fornito dal giudice comunitario.

In tema di: Discrezionalità di cui possono disporre le amministrazioni aggiudicatrici in materia di valutazione dell'anomalia di un'offerta e conseguenti limiti con cui le stesse si devono necessariamente confrontare per garantire effettività al principio del buon andamento dell'azione amministrativa in tema di procedure contrattuali pubbliche. Posizione della Corte di giustizia: l'applicazione della regola dell'esclusione automatica delle offerte anormalmente basse agli appalti di valore inferiore alla soglia comunitaria, ma che presentano un interesse transfrontaliero certo è accettabile soltanto quando il numero eccessivamente elevato delle offerte è potenzialmente in grado di compromettere la realizzazione del progetto a causa del ritardo che tale verifica potrebbe comportare; in dette circostanze la fissazione di una soglia ragionevole, per l'applicazione dell'esclusione automatica delle offerte anormalmente basse, viene considerata compatibile con la normativa comunitaria. Questione, affrontata dal Consiglio di Stato, dei limiti entro i quali ciascuna amministrazione può agire per la verifica dell'eventuale anomalia di un'offerta in una procedura di gara concernente un appalto di servizi da aggiudicare in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa; possibilità, per le stazioni appaltanti, di verificare l'anomalia di un'offerta con criteri diversi ed ulteriori rispetto a quelli normativamente previsti, anche in relazione a quanto contenuto, nel Codice dei contratti pubblici (d.lg. n. 163/2006).

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