Tremolada Riccardo
SANZIONI "ANTITRUST" E "NE BIS IN IDEM"
(Nota a sent. CGUE sez. IV 3 aprile 2019 (causa C-617/17 Powszechny Zaklad Ubezpieczen na Zycie S.A. vs Prezes Urzedu Ochrony Konkurencji i Konsumentow))
in Il Diritto industriale, 2020, fasc. 1 pag. 7 - 14
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)
L’arresto pregiudiziale della Corte di giustizia ribadisce che il principio del "ne bis in idem" non impedisce l’adozione di un provvedimento di un’autorità nazionale "antitrust" che applica una sanzione con un importo doppio, calcolato sia come conseguenza della violazione del diritto interno sia del diritto eurounitario della concorrenza. La pronuncia, prendendo le distanze dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo e dai suoi stessi precedenti in settori diversi da quello "antitrust", opera una ricostruzione restrittiva del principio "de quo", reiterando che ai fini della sua applicabilità nell’ambito del diritto della concorrenza è necessaria una triplice condizione: non solo l’identità dei fatti e di unità del contravventore, bensì anche l’unità dell’interesse giuridico tutelato.
[Abstract tratto dalla rivista]
Sommario: 1. Il caso. - 2. Il principio del "ne bis in idem". - 3. L’assenza di ripetizione dei procedimenti e la proporzionalità della doppia ammenda. - 4. Il carattere "sui generis" del "ne bis in idem" nell’ambito del diritto della concorrenza. - 5. Conclusioni.
Fonti
- Carta Dir. Fondamentali UE 7 dicembre 2000 (Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea - Nizza) art. 50
- CGCE sez. V 7 gennaio 2004 (cause riunite C-204/00 P, C-205/00 P, C-211/00 P, C-213/00 P, C-217/00 P e C-219/00 P)
- CGUE Grande sezione 14 febbraio 2012 (causa C-17/10)
- reg. 16 dicembre 2002 n. 1 del 2003
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