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De Simone Giovanna
L'ATTIVITÀ DELLA P.A. DEVE TROVARE UN LIMITE NON SOLO NELLA LEGGE MA ANCHE NEL NEMINEM LAEDERE
(Nota a Giudice di pace Benevento 27 febbraio 1999)
in il Giudice di pace, 1999, fasc. 4  pag. 275 - 279
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

Con la sentenza in rassegna il giudice di pace di Benevento ha affermato che l'attività della p.a. deve svolgersi nei limiti posti non solo dalle leggi, ma anche dalla norma primaria del neminem laedere. Spetta pertanto al giudice ordinario accertare se da parte della p.a. vi sia stato un atteggiamento colposo tale che, in violazione del precetto, abbia determinato la lesione di un diritto soggettivo. L'A. rileva come l'affermata applicabilità di questo principio comporti problemi tecnico-giuridici di cui si sono occupate sia la dottrina che la giurisprudenza, con particolare riguardo ai profili dell'imputabilità all'ente dell'atto illecito e della ricerca dell'elemento soggettivo, secondo i principi generali di cui all'art. 2043 c.c., in capo all'ente medesimo. L'A. approfondisce, alla luce della giurisprudenza e della dottrina, i seguenti punti specifici: l'art. 28 Cost. e la responsabilità diretta della P.A.; responsabilità civile e lesione del diritto soggettivo; la colpa della P.A..

Fonti

  • Codice civile art. 2043
  • Costituzione art. 28
  • Costituzione art. 97

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