Bellè Roberto
REVIREMENT DELLA SUPREMA CORTE SULL'OBBLIGO DI CONTESTAZIONE IMMEDIATA PER LE INFRAZIONI AL CODICE DELLA STRADA
(Nota a Cass. civ. sez. III 18 giugno 1999 n. 6123)
in Archivio giuridico della circolazione dell'assicurazione e della responsabilità, 1999, fasc. 12 pag. 985 - 988
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)
Secondo la massima della sentenza in rassegna, in tema di violazioni di norme del codice della strada, qualora il giudice dell'opposizione o il prefetto ragionevolmente ritengano, con prudente apprezzamento, che la contestazione immediata, del cui difetto l'interessato si sia espressamente doluto, sarebbe stata, in concreto, possibile in relazione alle circostanze del caso e tenuto conto del principio di economicità dell'azione amministrativa, mentre non è stata effettuata in violazione dell'obbligo imposto all'agente accertatore dall'art. 200 del codice della strada, legittimamente provvedono all'annullamento del verbale di accertamento della violazione così contestata. La Suprema Corte muta così orientamento in merito alla rilevanza, per la validità della sanzione amministrativa, della contestazione eseguita mediante notificazione, allorquando era in realtà possibile effettuare la contestazione immediata al presunto trasgressore. L'A. approfondisce la questione, procedendo attraverso la trattazione dei seguenti punti specifici: la giurisprudenza sulla contestazione immediata; il rilievo del difetto di contestazione immediata e della motivazione sulla contestazione differita; l'impossibilità della contestazione immediata; le forme della contestazione immediata.
Fonti
- decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) art. 200
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