Cesarale Francesca, Governatori Carla M.
DECENTRAMENTO AMMINISTRATIVO IN MATERIA AMBIENTALE: LA TUTELA DEI BENI PAESISTICI
in Diritto e giurisprudenza agraria e dell'ambiente, 1999, fasc. 12 pag. 668 - 670
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)
Esaminata la normativa di cui alla l. 1497/1939, in materia di tutela del paesaggio, gli AA. valutano la portata delle trasformazioni intervenute a seguito dell' istituzione delle Regioni e del trasferimento ad esse delle competenze in materia ambientale e di tutela del paesaggio. Approfondita la problematica dei rapporti Stato-Regioni in materia, anche alla luce della giurisprudenza costituzionale, gli AA. rilevano che dal quadro tracciato emerge che il sistema di tutela dei beni paesistici è un sistema articolato a tre livelli: Stato-Regioni-Enti locali con tutti i problemi di interferenze reciproche che da tale organizzazione derivano. Evidenziate le novità introdotte dalla l. 59/1997 riguardo al riparto di funzioni fra Stato, Regioni ed Enti locali, in materia di tutela dei beni paesistici, gli AA. ritengono che oggi, ancor più di ieri, affinché si realizzi in pieno il trasferimento di competenze dal centro alla periferia, anche nell'ambito delle competenze sui beni paesistici, è necessario che tutti gli Enti interessati dal decentramento (Stato, Regione, Provincia, Comunità montana e Comune) trovino forme di collaborazione concretizzantesi in piani, programmi, atti amministrativi, prassi e nuovi modelli organizzativi.
Fonti
- d.p.r. 15 gennaio 1972, n. 8
- decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616 art. 8o
- l. 8 agosto 1985, n. 431
- legge 15 marzo 1997, n. 59 (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa)
- legge 29 giugno 1939 n. 1497 (Protezione delle bellezze naturali)
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