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Zoppis Cenisio
I TRIBUTI COMUNALI E PROVINCIALI IN VIGORE
in La commissione tributaria centrale, 1979, fasc. 10  pag. 1541 - 1544
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

Continuando un' indagine già iniziata in un precedente studio, l' a. elenca le voci di entrata principali e più ricorrenti nel campo della finanza comunale e provinciale (tributi, prezzi e proventi da servizi pubblici, proventi da beni patrimoniali e demaniali, entrate da accensione di prestiti, erogazioni da parte dello stato, delle regioni e di altri enti pubblici) e, ricordati i tributi locali aboliti con la legge delega per la riforma tributaria, osserva che i nuovi mezzi di finanziamento di comuni e province dal 1973 si sono tradotti soprattutto in contribuzioni statali rapportate al mancato introito dei tributi soppressi, contribuzioni tratte da un "fondo speciale per il risanamento dei bilanci comunali e provinciali", istituzione di tributi nuovi e concessione di prestiti (cassa depositi e prestiti). Rilevato come la potestà tributaria dei comuni resti alquanto ampia sia sotto il profilo della disponibilità di tributi propri sia sotto il profilo del potere di compartecipazione all' accertamento dei tributi statali, l' a. illustra le principali caratteristiche dei tributi propri dei comuni non soppressi dalla riforma del 1971-1973: due imposte (imposta sui cani ed imposta di soggiorno) e due tasse (tassa per l' occupazione di spazi ed aree pubbliche e tassa per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti solidi urbani).

Fonti

  • d.p.r. 26 ottobre 1972 n. 638
  • l. 9 ottobre 1971 n. 825

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