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Mazzarolli Leopoldo
NOTE CRITICHE SUL COSIDDETTO DIRITTO DI OBIEZIONE DI COSCIENZA AL SERVIZIO MILITARE
in Diritto e società, 1999, fasc. 4  pag. 503 - 526
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

Nell'articolo, che tocca alcuni tra i punti più significativi della l. 230/1998, si contesta anzitutto la sussistenza, dopo tale legge, di un vero e proprio diritto di obiezione di coscienza. Essendo preclusa ogni possibilità di accertare la rispondenza di quanto dichiarato alle reali convinzioni del dichiarante, sussiste piuttosto un diritto di obiezione per dichiarazione di motivi di coscienza. Viene inoltre valutata la previsione e la disciplina della prestazione di un servizio civile in sostituzione del servizio militare, e si afferma l'impossibilità di identificare un criterio valido per stabilire quali caratteri dovrebbe avere un servizio civile per poter essere considerato alternativo a quello militare. Considerata poi la relazione tra il sacro dovere di difesa della Patria e il servizio militare obbligatorio, che si giustifica solo in funzione di quello, si perviene alla conclusione dell'inconfigurabilità di un qualsiasi servizio che possa configurarsi equivalente a quello militare; al che consegue che l'imposizione di un servizio civile in alternativa a quello militare è priva di fondamento costituzionale. Infine si esprime un giudizio negativo relativamente alle norme che assoggettano al servizio militare anche non cittadini (apolidi residenti in Italia). Due le deduzioni conclusive: l'esigenza ormai ineluttabile di abolire il servizio militare obbligatorio e la doverosità di disporre la soppressione del servizio civile sostitutivo.

[Abstract tratto dalla rivista]

Fonti

  • Costituzione art. 23
  • Costituzione art. 52
  • l. 15 dicembre 1992, n. 772
  • l. 8 luglio 1998, n. 230

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