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LAZZARINO DEL GROSSO ANNA MARIA
IL VOLTO E L'ANIMA DELL'ESPERIENZA GIURIDICA MEDIEVALE IN UN LIBRO DI PAOLO GROSSI
in Materiali per una storia della cultura giuridica, 1996, fasc. 2  pag. 487 - 492
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

Si tratta di uno studio sul recente volume di Paolo Grossi "L'ordine giuridico medievale". Vengono tracciate le linee guida dell'originale disegno che il libro offre dei tratti distintivi dell'esperienza giuridica medievale, la quale sembra consistere, afferma l'A., nella libertà di cui la vita giuridica dell'intera società civile medievale riesce a godere in assenza di strutture di potere forti e totalizzanti e soprattutto grazie al relativo disinteresse che le autorità politiche dell'epoca manifestano per la regolamentazione delle materie attinenti la sfera del diritto privato. Conclusione principale e tema di fondo del volume è che il diritto medievale è un "diritto senza Stato. L'A. ritiene di scorgere, riservandosi di meglio verificare, certe analogie con alcuni motivi della linea di pensiero antipositivista inaugurata in Francia al principio di questo secolo da François Gény, laddove parlava di diritto come "dato" e prodotto della "natura delle cose". Una ideologia (o una filosofia?), quella di Paolo Grossi, conclude l'A., che recisamente rifiuta di vedere nello Stato l'unica ed esclusiva fonte della giuridicità, e che sembra considerare con favore, naturalmente restando lungi dal voler fare del Medioevo sapienziale un "modello" ancor valido nel nostro tempo, un ruolo consapevolmente forte della scienza giuridica in un processo più libero di produzione normativa.

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