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BUONOMO GIAMPIERO
CONTRASTANTI INDIRIZZI SULL'INSINDACABILITÀ DEGLI INTERNA CORPORIS ACTA
in Studi parlamentari e di politica costituzionale, 1999, fasc. 125-126  pag. 61 - 70
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

L'A. analizza l'annosa questione inerente la insindacabilità degli interna corporis acta delle Camere del Parlamento. In particolare, svolge la propria analisi partendo dall'esame dell'assoluta posizione di insindacabilità espressa dalla Corte costituzionale fino alla sentenza 17 ottobre-2 novembre 1996, n. 379 fino al cambiamento di tendenza. Con la siffatta sentenza, infatti, la Corte costituzionale ha affermato con la massima cogenza che la non interferenza dell'autorità giudiziaria civile o penale è riconosciuta soltanto in rapporto a comportamenti aventi una natura squisitamente funzionale alla garanzia del libero agire del Parlamento nell'ambito suo proprio. Inoltre l'A. fa notare come la tendenza espansiva dell'insindacabilità incontra non solo una sempre meno compiacente giurisprudenza costituzionale, ma anche ostacoli nell'ordinamento giuridico nel suo complesso. In particolare la validità costituzionale della autodichia delle Camere dipende dalla sua stretta aderenza e al rispetto delle regole dello Stato di diritto.

Fonti

  • C. Cost. 2 novembre 1996, n. 379
  • Costituzione art. 64

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