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Lorito Matilde
DIPENDENTE INSERITO IN ATTIVITÀ DI PREPARAZIONE DI CIBI PRECONFEZIONATI, PORTATORE DI VIRUS DI EPATITE B IN FASE DI QUIESCENZA - IMPOSSIBILITÀ SOPRAVVENUTA DELLA PRESTAZIONE - CONFIGURABILITÀ - LICENZIAMENTO PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO - LEGITTIMITÀ
in Il Nuovo Diritto, 1999, fasc. 10  pag. 821 - 826
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

Secondo l'A., la sentenza in rassegna si segnala per la particolare valutazione ad opera del Tribunale delle risultanze delle consulenze tecniche di ufficio esperite nei vari gradi di giudizio, le quali, nel rispondere sulle possibilità di danno connesse alla assegnazione di dipendente portatore di epatite B alla preparazione di cibi preconfezionati avevano escluso tale possibilità sul rilievo della presenza in sede intestinale di sostanza capace di contrastare il virus in questione; non escludendo, tuttavia, la possibilità di contagio tramite secrezione salivare e/o ematica. L'A. giudica condivisibile l'orientamento del Tribunale che ha ravvisato una sorta di incongruenza logica tra il presupposto delle possibilità di contagio tramite secrezione e il soffermarsi dei periti alle sole possibilità legate alla ingestione di cibo.

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