infoLEGES.it - Archivio DoGi - SULLA SOSPENSIONE DA PARTE DEL GIUDICE ORDINARIO DELLA RISCOSSIONE ESATTORIALE DI CREDITI NON TRIBUTARI

Mondini Antonio
SULLA SOSPENSIONE DA PARTE DEL GIUDICE ORDINARIO DELLA RISCOSSIONE ESATTORIALE DI CREDITI NON TRIBUTARI
in Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, 1998, fasc. 4 pag. 1203 - 1214
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

L'A. evidenzia alcuni elementi di specialità che caratterizzano il processo esecutivo esattoriale rispetto a quello ordinario, massimizzandone l'efficienza in vista di una più sollecita realizzazione del credito: l'attribuzione dell'azione esecutiva ad un soggetto - il concessionario del servizio di riscossione, già esattore - diverso dal titolare del credito; l'inammissibilità delle opposizioni di cui agli artt. 615 e 617 c.p.c.; la riserva al solo intendente di finanza del potere di sospendere la procedura esecutiva. Richiamata la normativa di riferimento, l'A. illustra le sentenze della Corte Costituzionale n. 318 e n. 437 del 1995, che hanno attribuito il potere di sospendere la procedura esecutiva anche al giudice ordinario chiamato a decidere in merito all'esistenza e all'ammontare dei crediti non tributari. L'A. verifica quindi le ipotesi nelle quali il giudice ordinario può concretamente esercitare il potere sospensivo riconosciutogli dalla Consulta e svolge alcune considerazioni in merito al problema del "come" il provvedimento sospensivo emesso nel corso del processo sull'esistenza o sull'ammontare del credito possa influire sul processo esecutivo.

Fonti

C. Cost. 13 luglio 1995, n. 318
C. Cost. 21 settembre 1995, n. 437
d.p.r. 28 gennaio 1988, n. 43 art. 63
d.p.r. 28 gennaio 1988, n. 43 art. 69
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602 (Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito) art. 53
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602 (Disposizioni sulla riscossione delle imposte sul reddito) art. 54

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