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Andolina Elena
DICHIARAZIONI RESE DINANZI AD AUTORITÀ DIVERSE DA QUELLA PENALE - STATEMENTS MADE BEFORE AUTHORITIES OTHER THAN CRIMINAL JUSTICE AGENCIES
in Rivista italiana di diritto e procedura penale, 2024, fasc. 1  pag. 71 - 87
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)



[Abstract tratto dalla rivista]

New prospects for the protection of the right to silence, beyond the traditional confines of criminal proceedings, are opening up as a result of the circular dialogue taking place among the European Courts on the subject of "market abuse." Similarly to the teleological-substantial approach implemented by the Italian Constitutional Court with judgment No. 84 of 2021, both the current risk of incurring in a substantially punitive sanction and the potential risk of self-incrimination related to the circulation in criminal courts of confessions obtained in administrative proceedings become the justification for the extra-criminal extension of the right not to incriminate oneself. However, pending the necessary intervention of the nomothete, uncertain scenarios are arising. The expansive effect of the principle of “nemo tenetur se detegere”, correlated to the anti-formalistic re-interpretation of the concept of proceedings and the transition to a dynamic notion of criminal matters, remains exposed to the physiological evaluative fluidity of the case-law formant, as well as to the fluctuations showed by the Constitutional Court itself.[Abstract appeared in the Journal]

Sommario: 1. Premessa. — 2. Crisi del doppio binario: la permeabilità probatoria tra accertamento amministrativo e procedimento penale. — 3. Garanzia contro l’autoincriminazione e "matière pénale" nella giurisprudenza di Strasburgo. — 4. La convergenza delle Corti nel caso D.B. c. Consob. — 5. Potenzialità applicative del "nemo tenetur se detegere" dischiuse dalla sentenza costituzionale n. 84 del 2021. — 6. Il "vulnus" delle garanzie difensive del fallito nelle audizioni con il curatore. — 7. La fluidità interpretativa della nozione autonoma di “materia penale”. — 8. Il problematico riconoscimento del diritto al silenzio del detentore di stupefacenti.

Fonti

  • Cass. sez. un. pen. 20 dicembre 2001, n. 45477
  • convenzione Roma 4 novembre 1950 (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle Libertà fondamentali) art. 6
  • convenzione Roma 4 novembre 1950 (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle Libertà fondamentali) art. 7
  • decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza) art. 73
  • decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 (Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza) art. 75, comma 1
  • Legge fallimentare art. 33, comma 1
  • Legge fallimentare art. 49, comma 2
  • ordinanza Corte costituzionale 10 maggio 2019, n. 117
  • sentenza Corte costituzionale 14 giugno 2022, n. 148
  • sentenza Corte costituzionale 30 aprile 2021, n. 84
  • sentenza Corte di Giustizia dell'Unione europea grande sezione 2 febbraio 2021 (causa C-481/2019)
  • sentenza Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) grande camera 23 novembre 2006 (Jussila vs Finlandia)
  • sentenza Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) sezione V 5 luglio 2012 (Chambaz vs Svizzera)

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