Valente Lucia
CAPELLI CORTI E ACCONCIATURE CLASSICHE: QUANDO LA SANZIONE DISCIPLINARE È LEGITTIMAMENTE CONNESSA ALLA VIOLAZIONE DELLE DIRETTIVE IN MATERIA DI ASPETTO ESTETICO
(Nota a Pret. Roma 3 dicembre 1998, n. 18583)
in Rivista giuridica del lavoro e della previdenza sociale, 1999, fasc. 4 pag. 619 - 626
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)
Il cameriere di un noto albergo romano veniva sospeso dal servizio e dalla retribuzione per giorni quattro perché si era presentato al servizio in ristorante con un taglio di capelli caratterizzato da una vistosa orlatura e, alle osservazioni del direttore, rispondeva in modo arrogante. L'A. approfondisce la tematica del controllo giudiziale dei comportamenti esigibili riguardo alla cura dell'aspetto e all'abbigliamento, e rispetto alla libertà personale del prestatore di lavoro. L'A. argomenta la condivisibilità della pronuncia in esame la quale, agevolata anche da un ordine di servizio che prevedeva, quanto alla capigliatura, che il personale maschile dovesse "avere sempre il viso ben rasato, i capelli in ordine e ben tagliati, possibilmente con acconciature classiche", ha ritenuto legittimo l'addebito del datore ma sproporzionato il provvedimento disciplinare a fronte del comportamento ineducato del cameriere, il quale peraltro, già il giorno successivo, era tornato al lavoro con un'acconciatura diversa.
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