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Fossati Silvia
L'INTEREST RATE SWAP: ASPETTI CONTABILI E VALUTAZIONI DI BILANCIO
in Rivista dei dottori commercialisti, 1999, fasc. 6  pag. 887 - 891
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)

Lo scritto trae spunto dalla recente diffusione nel nostro Paese dell'impiego di strumenti derivati e dalla contestuale assenza di uno specifico documento contabile di riferimento per le imprese che ne fanno uso. Dopo aver delineato le caratteristiche tecniche degli strumenti derivati, l'articolo si sofferma sugli elementi che costituiscono lo schema negoziale di un "interest rate swap", per poi passare ad analizzare i correlati aspetti contabili e valutativi. Le principali problematiche sono analizzate con riferimento agli elementi nei quali è possibile scomporre lo schema negoziale e alla valutazione delle posizioni aperte a fine esercizio. Si individuano alcuni principi contabili e valutativi, traendoli dai principi di portata generale e facendo riferimento al principio contabile n. 9 predisposto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e dal Consiglio nazionale dei ragionieri, al contenuto del d.lg. 87/1992 e relativi provvedimenti applicativi, che disciplina la materia per il settore creditizio, nonché all'"Exposure Draft E62: Financial instruments: recognition and measurement", emanato dall'International Accounting Standards Committee (IASC) e allo "SFAS n. 133: Accounting for Derivative Instruments and Hedging Activities", emanato dal Financial Accounting Standards Board (FASB).

[Abstract tratto dalla rivista]

Fonti

  • Codice civile art. 2423-bis
  • d.lg. 27 gennaio 1992, n. 87 art. 15
  • Dir. CEE 86/365
  • Dir. CEE 89/117

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