DE FRANCESCO GIOVANNANGELO
SUI RAPPORTI TRA TENTATIVO, PENE ACCESSORIE E CIRCOSTANZE DEL REATO
(Nota a sentenza Corte suprema di Cassazione penale sezione III 5 marzo 2024, n. 9312)
in Giurisprudenza italiana, 2024, fasc. 7 pag. 1652 - 1657
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)
La nota si propone di verificare l'applicabilità alla fattispecie tentata delle pene accessorie riferite a determinati delitti. Dopo un'analisi delle motivazioni della pronuncia in oggetto, la soluzione negativa viene argomentata facendo leva sulla fisionomia delle pene accessorie alla luce della garanzia della legalità e dei più recenti sviluppi della dottrina e della giurisprudenza. Viene quindi prospettato, a conferma della tesi prescelta, un riesame della controversia circa i rapporti tra tentativo e circostanze, affiancandovi l'analisi di alcuni indici normativi, solitamente trascurati, contenuti nel codice. Conclude lo scritto uno sguardo critico sulla rilevanza, nell'ambito del tentativo, di pene accessorie collegate alla presenza di circostanze.
[Abstract tratto dalla rivista]
Sommario: Una pronuncia contraria alla rilevanza delle pene accessorie nel tentativo. - Alcuni argomenti opinabili. - Ragioni a favore dell'esclusione delle pene accessorie relative a singoli delitti. - Sui rapporti tra tentativo e circostanze: un dibattito istruttivo. - La posizione teorica più convincente. - Una conferma nell'ordito normativo del codice penale; le pene accessorie dipendenti da circostanze.
Fonti
- Codice penale art. 165, comma 5
- Codice penale art. 609-nonies
- Codice penale art. 61
- Codice penale art. 62
- sent. Cass. pen. sez. un. 3 luglio 2019 n. 28910
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