Cimei Fabrizio
REVOCA DELLA PROPOSTA DI DONAZIONE: STORIA DI UN VIOLINO "SCORDATO"
(Nota a Trib. Ascoli Piceno 2 febbraio 1995)
in Giurisprudenza italiana, 1995, fasc. 8-9 pag. 621 - 626
(Bibliografia: a pié di pagina o nel corpo del testo)
Era stata donata al Comune di Ascoli Piceno una preziosa collezione di strumenti musicali. A seguito del mancato rispetto degli oneri, da parte del Comune, previsti come causa di risoluzione della donazione, e dell' omessa richiesta da parte dello stesso all' autorità governativa per l' accettazione della donazione, la moglie del donatore, procuratrice generale dello stesso, inviò al Comune un atto formale di revoca della donazione non ancora perfezionata ai sensi dell' art. 782 c.c. Successivamente alla notifica dell' atto di revoca, il donatario provvide sia alla richiesta di autorizzazione prefettizia che alla formale accettazione della donazione per atto pubblico. Constata la tardività di questi atti, il giudice ha risolto, positivamente, due questioni: la possibilità di revoca della donazione da parte del procuratore generale del donante, procura che conferiva anche il potere di rimuovere, risolvere o rescindere contratti; se per la validità dell' atto di revoca sia sufficiente la forma scritta o, invece, così come richiesto per la donazione, l' atto notarile. Riguardo al primo profilo, essendo la donazione un contratto, doveva ritenersi compreso nell' ambito dei poteri di cui alla procura anche quello di revoca della donazione; riguardo al secondo profilo, il Tribunale ha ritenuto che "in virtù del principio di libertà di forma, la revoca della proposta di donazione non richiede la forma dell' atto pubblico". L' A. esamina le due questioni, con particolare riguardo la seconda, e mostra di condividere la soluzione data dal Tribunale.
Fonti
- Codice civile art. 782, comma 3
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